venerdì 23 novembre 2012

I benefici dell'attività fisica

“Sebbene gli effetti sulla salute della dieta e dell’attività fisica spesso interagiscono, particolarmente in relazione all’obesità, ci sono effetti benefici aggiuntivi derivanti dallo svolgimento dell’attività fisica indipendenti dalla nutrizione e dalla dieta” (Diet and physical activity: a pubblic health priority. Ginevra, WHO 2006)

Si definisce attività fisica qualunque sforzo esercitato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un consumo di energia superiore a quello in condizioni di riposo (camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici…).
Ormai sappiamo tutti, grazie alle numerose campagne di sensibilizzazione, che il regolare svolgimento di attività fisica comporta molteplici benefici psicologici e fisiologici. Non è mio obiettivo analizzarli tutti, in questa sede, ma focalizzare l'attenzione su qualcuno di questi in particolare.
In linea generale quasi tutti i frequentatori di centri fitness, assidui e non, dovrebbero sapere che l'attività fisica regolare è uno dei fattori di cui è ben documentata la capacità di ridurre sensibilmente il rischio per:
- ipertensione
- diabete
- malattie cardiovascolari
- cancro (colon retto, mammella, endometrio)
- obesità
- osteoporosi (nella popolazione maschile e femminile di etàs uperiore ai 50-60 anni, con elevata incidenza di fratture)

Entrando nello specifico, e parlarndo della funzione endoteliale occorre intanto dare una definizione. Lo shearstress è la forza esercitata dallo scorrimento del sangue parallelamente all’asse longitudinale del vaso sangugno. Questa forza è particolarmente elevata ed efficace quando il flusso è di tipo laminare, molto meno quando il flusso è turbolento.
Come agisce l'esercizio fisico su questo parametro?
- producendo un aumento della velocità e della pulsatilità del flusso secondario all’aumentata gittata cardiaca e quindi incremento del flusso laminare e dunque dello shearstress;
- producendo un miglioramento e/o ottimizzazione della funzione endoteliale
- la quantità di ossido nitrico aumenta di oltre 13 volte dopo circa 1 ora di incremento dello shearstress, secondario ad attività fisica
- aumenta il numero di cellule progenitrici endoteliali, essenziali nell’attivitàdi riparazione

Per quanto riguarda il diabete l'attività fisica provoca:
- aumento sensibilità all’insulina con riduzione della necessità di insulina stessa
- riduzione livelli circolanti di zuccheri
- modificazioni favorevoli del metabolismo lipidico
- aumento della concentrazione proteina Glut4 a livello muscolare
- aumento della sintesi di glicogeno a partire da glucosio a livello muscolare
- aumento capacità epatica di accumulo del glucosio
- aumento dell’uptakedi glucosio da parte del tessuto adiposo

Nei soggetti diabetici per lo svolgimento degli esercizi è necessario che il soggetto sia
- in buon controllo glicemico e in assenza di complicanze
- in grado di auto-monitorare i livelli di glucosio ematico prima e dopo attività fisica
- in grado di modulare l’assunzione di alimenti durante attività fisica prolungata e/o modulare le unità di insulina